Le lettere dell’alfabeto sono dei grafemi che rappresentano dei fonemi; esse sono suoni disegnati, ai quali l’uomo ha associato un segno che permette di distinguerli visivamente e dunque di leggerli, non solo di ascoltarli. Passando però alla simbologia della scrittura, le lettere perdono il significato di segni al posto di suoni e acquisiscono un significato simbolico in virtù della loro forma nel contesto in cui vengono tracciate, che è quello dello spazio grafico. Avendo tale spazio un chiaro valore simbolico, le lettere medesime se ne impregnano e ciascuna viene ad assumerne uno proprio, diverso non solo per via della forma specifica che la lettera ha, ma anche per il luogo attraversato dal suo tracciamento, che può essere quello del corpo scrittura soltanto (lettere basse), o anche quello dello spazio sovrastante (lettere con allungo verso l’alto, come la b, d, h, l, t) o sottostante (g, p, q); la f è una lettera speciale che ricopre tutti e tre i domini. Ciò corrisponde al simbolismo di un albero un po' particolare, con rami e radici non generici, bensì differenziati, e un tronco complesso.

 

 

 

 

 


Corrispondenza simbolica albero-lettere

 

 

 

 

 

 

Indica la relazione madre-bambino. Quando all’occhiello, che rappresenta il Sé, affianchiamo un’astina (volontà), realizziamo la formazione dell’uomo, un Io. Il Sé diventa Io quando comunica con l’esterno, poiché si rende conto che esistono gli altri; in questo caso comunica attraverso la gambetta della a, che riceve e porta dentro qualcosa dall’alto.
   
Rappresenta il donare, poiché sembra uno dei re magi: il trattino finale è il dono offerto al bambino (che sta nel corpo scrittura). Quindi è la lettera del bene.
   
Sembra un pesce che guizza incurvandosi. In quel filetto che si svolge possiamo vedere una conoscenza del cuore, l’elaborazione di un impulso sentimentale profondo. Se ha un inizio a spirale, è come un serpente che si avvolge, indice di una tendenza a ingannare.
   
Rappresenta varie cose: 1) l’esempio educativo dei genitori per via del connubio tra l’elemento femminile (occhiello) e quello maschile (asta); 2) la curiosità in campo intellettuale, soprattutto se l’asta si raccorda con un filetto all’occhiello; 3) vi si possono riflettere problemi di coscienza, poiché l’asta porta nell’inconscio istanze superegoiche; 4) una d armoniosa denota equilibrio tra inconscio, ragione, intelletto, quindi la possibilità di esprimersi in campo artistico o religioso.
   
Non è una lettera particolarmente significativa: è un’elaborazione interna tra il razionale e l’irrazionale, un po’istintuale. L’assenza dell’asolina denota fretta.
   
Rappresenta il Super-Io per via di quella volontà che dall’alto va direttamente in basso abbracciando il cielo e la terra, la parte spirituale e materiale dell’esistenza. Le direttive del Super-Io, per quanto riguarda la sfera interiore e l’agire nel mondo, vengono poi elaborate a un livello prossimo all’inconscio
(lineetta centrale), cioè interiorizzate. Se non viene fatto il taglietto, manca l’assimilazione profonda (interiorizzazione), e la lettera perde il suo significato.
   
Rappresenta esperienze fisiche (asola) con partecipazione affettiva (occhiello), vissute in modo coinvolgente (incrocio dell’asola a livello dell’inconscio); quindi è il simbolo della sessualità. L’esperienza viene portata su col filetto e integrata nella personalità, che così ne viene parzialmente trasformata. Chi ha una g ben proporzionata ama coltivare concretamente i rapporti con le persone, ricerca esperienze fisiche che appaghino il suo bisogno d’amore.
   
E' la più complessa dell’alfabeto. Noi non la pronunciamo più, ma un tempo era il soffio dello Spirito. L’asola che scende diritta sull’inconscio e il mistilineo che inizia a livello del suo incrocio permettono di proiettare tematiche vaste e profonde in campo intellettivo e razionale. Il filetto rappresenta un drago (custode del mondo superiore) che sale, l’asta una spada (voce dello spirito) rivolta verso l’inconscio, e il mistilineo è come un serpente (custode del mondo inferiore). All’incrocio dell’asola la spada attraversa la coda del drago, e da lì nasce la testa (ragione) del serpente. La lettera è una chiave per l’inconscio, poiché vi troviamo il simbolismo del drago e del serpente, e per di più c’è la spada (volontà che raccoglie la voce dello spirito e la porta all’inconscio).
   
Per via del puntino, rappresenta una traccia della voce dello Spirito, la voce che viene dal profondo della propria interiorità. Anche una traccia può essere importante e non andrebbe trascurata.
   
Rappresenta uno slancio di tipo mistico, un protendersi verso il mondo dello spirito, per coltivare rapporti ideali guidati dalla ragione (incrocio dell’asola); è dunque un dialogo per parole e immagini tra cuore (punto d’inizio del filetto) e intelletto (sommità dell’asola). La ragione media tra le esigenze del cuore e quelle dell’intelletto.
   
   Nelle gambette e negli archetti possiamo vedere una casa con colonne e tetto: perciò queste lettere simboleggiano il posto in cui si vive e ci si ritaglia il proprio spazio interiore. Il tetto è anche uno scudo che protegge dalle richieste che vengono dall’alto, impedendo conflitti col padre (Super-Io). In queste lettere interessa soprattutto la trasformazione degli archetti in punte, che solitamente avviene nel corso dell’infanzia e indica il passaggio da un atteggiamento di difesa passiva nei confronti del Super-Io a uno di disponibilità all’ascolto.
   
Il tondo, considerato come elemento isolato compreso nel corpo scrittura, rappresenta qualcosa di primordiale, indica il Sé: il bambino che si sente parte della madre, la persona che si sente parte del tutto. La o rappresenta la completezza, l’unione di opposti, e indica un’integrazione equilibrata tra le varie parti che costituiscono l’Io. La parte superiore -più intelligente- è più legata all’intelletto e quella bassa -più sensitiva- all’inconscio. Il ricciolino finale è qualcosa che esce dalla o stessa e rappresenta un modo di comunicare non codificato (suoni, gesti).
   
E' legata al percepire coi sensi, all’esperienza fisica (asta), che poi viene elaborata (mistilineo). Riguarda quindi la sopravvivenza materiale, il procacciarsi il cibo, che dipendono in primo luogo dalla capacità di percezione sensoriale. In una p ben fatta vediamo un buon legame con la terra e con i suoi prodotti.
   
Rappresenta l’Io che applica la sua volontà nella realtà fisica, nel mondo del lavoro. C’è la curiosità di andare a osservare le cose materiali, come son fatte,come funzionano, a cosa potrebbero servire; è il corrispettivo della d nel mondo materiale, cioè domande su di esso che trovano risposta attraverso l’osservazione.
   
Per quel suo tratto superiore pressoché orizzontale è una lettera in cui si sfoga l’intelligenza. Rappresenta un’elaborazione razionale di idee e cose note o chiaramente percepibili, come quelle con cui ha a che fare il bambino nella sua attività scolastica.
   
Col suo moto arcuato, molle e avvolgente della volontà che torna indietro rappresenta pulsioni illecite (sessuali, aggressive, esibizionistiche), che causano vergogna, per cui vengono nascoste. È la lettera della tentazione. Chi fa la s come prevede il modello nasconde le cose di cui si vergogna, invece di esaminarle con obiettività.
   
E' simile a una spada, e quindi rappresenta un’interiorizzazione e accettazione di norme paterne; perciò vi si possono riflettere conflitti col Super-Io. Il taglietto (elsa) rappresenta un’elaborazione e una difesa dei contenuti ideali che vengono dall’alto (lama). Mentre la f rispecchia una morale universale (collettiva), la t è legata a un modello morale che potrebbe derivare anche dalle condizioni economiche della famiglia.
   
Non offre occasioni di proiezione simbolica, poiché è soppiantata dalla v.
   
E' legata alla fantasia creatrice per quel suo andare tutta in avanti: si va a esplorare l’Inconscio portando alla luce quanto si trova. Simbolizza il linguaggio interiore, che si basa sul mondo simbolico (inconscio) e pertanto è potenzialità creativa.
   
E' plasmata dalla legge, è come una s in stampatello vista allo specchio e rimandata con delle norme da rispettare, per cui il moto sinuoso viene spezzato con inversioni a punta. Alla sensualità della s si contrappone la legge del padre, della società: è la ragione (trattino superiore) che penetra nell’irrazionale mettendovi radici (trattino inferiore). Il taglietto nel mezzo non rappresenta niente di particolare e si può fare a meno di tracciarlo.
   
Qui si vedono fiori che appassiscono, la morte, la fine: è come l’omega. E' una lettera che tutto accoglie, come in due vasi; ce ne sono due, di più che nella v.
   
E' molto simile alla g, ma non è un doppione. La y impedisce la troppa individualità: c’è un’accoglienza di qualcosa dall’alto, è sempre aperta verso l’alto.